Ho letto con grande attenzione la lettera aperta di Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom/Cgil di Firenze. Una considerazione dovuta ad un’organizzazione che rappresenta molto, sotto tutti i punti di vista (quello del sistema produttivo italiano, quello della storia della sinistra e quello dell’identità delle comuniste e dei comunisti).
Partirei da una considerazione: se si scrive ad una “sinistra che non c’è”, non si ha evidentemente nessun destinatario da cui ci si aspetta risposta.
Colgo però la provocazione del titolo e mi permetto di ribaltarla: chi dovrebbe costruirla o palesarla?
Il problema della rappresentanza attraversa le forme tradizionali di organizzazione sociale da ormai almeno due decenni, trovando risposte particolari in alcune situazioni (come l’America Latina o, più vicino, in Spagna).
Mi permetto una considerazione forse dovuta alla giovane età di parte significativa del gruppo dirigente locale del Partito della Rifondazione Comunista, partendo da un dato: nella nostra realtà rimangono gruppi militanti attenti alle istanze del lavoro, come dimostrano le iniziative in Camera del Lavoro di novembre 2016 e quella in Palazzo Vecchio di sabato 25 febbraio 2017 a sostegno dei referendum citati nella stessa lettera (mi limito per sintesi a due degli ultimi principali impegni). Da almeno due anni, insieme ad altri ragazzi e ragazze, abbiamo iniziato a provare a capire dove si celano le forze che i gruppi dirigenti della sinistra soffocherebbero, trovando interessante come larga parte della società civile sia già transitata dagli stessi partiti, magari in anni in cui ancora alcuni di noi dovevano nascere.
Questa riflessione, del tutto particolare, ma possibile data la natura del mio mandato, in “scadenza” e a disposizione del X Congresso del Partito che si è appena aperto, vuole essere un’attenta risposta alle istanze espresse da Calosi, di grande rilevanza: non c’è nessuno che può salvare la sinistra, tocca alla classe sociale emanciparsi, quindi a tutti noi, lavoratrici e lavoratori, aspiranti lavoratori (inoccupati e studenti), pensionati sotto attacco.
Rifondazione Comunista quotidianamente ricorda la centralità del conflitto capitale-lavoro e sarà sempre a disposizione per dare voce e forza a lavoratrici e lavoratori. La FIOM può quindi contare su di noi per dare forza a una “sinistra che non c’è” ed anzi speriamo che, nel riconoscimento dei diversi ruoli che abbiamo (e nella rispettiva autonomia), ci sia modo di confrontarsi in modo sempre più costruttivo e serrato.
Dmitrij Palagi, Segretario Provinciale PRC Firenze, 16 febbraio 2017


