Sullo spostamento dei corsi UNIFI dai Comuni dell’Empolese Valdelsa

Segreteria Rifondazione Comunista Firenze
Circolo Rifondazione Comunista Empolese
Giovani Comunisti di Firenze

È veramente deprimente e preoccupante sentire il Rettore dell’Università degli Studi di Firenze Luigi Dei esprimersi in favore di un’università tutta schiacciata sugli interessi  delle aziende.


Come se la formazione universitaria dovesse essere pensata soltanto in funzione di produzione e profitto, in una logica che riteniamo sia quella che ci ha portato a tralasciare, anche nell’ambito dell’emergenza Covid-19, gli aspetti sociali e umani di questa crisi.
In un momento storico in cui ritorna a prendere piede nella discussione pubblica l’idea secondo la quale il pubblico dovrà essere autore e protagonista anche delle scelte economiche, il Rettore propone per il futuro soluzioni vecchie e fallimentari, nella logica per cui la sommatoria degli interessi privati coincide con l’interesse pubblico.
Interessi che forse, in alcuni momenti del passato, sono coincisi ma la cui persecuzione, di certo, ha portato alla situazione attuale: disoccupazione, sfruttamento, diseguaglianze crescenti.
Le soluzioni, caro Rettore, sono davanti a noi, non dietro.
Vogliamo un’università libera dalla logica del profitto privato.
L’università non è un’azienda finalizzata alla creazione di ricchezza economica. L’università è un importante investimento per la costruzione di una società migliore, maggiormente informata, “ricca” e libera.

Per questo motivo la decisione dello spostamento di quei corsi dell’Università degli Studi di Firenze che si tenevano nei comuni dell’Empolese Valdelsa è, a nostro avviso, da condannare per il modo e le tempistiche con cui è avvenuta. Come si può leggere dalle stesse dichiarazioni ufficiali, le motivazioni sono esclusivamente di natura economica. Siamo consapevoli del fatto che lo sviluppo e la gestione di poli di alta formazione sui territori non sia cosa semplice, che questa deve fare i conti con una serie molto complesse e che, proprio in questo senso, la situazione dell’Empolese era tutt’altro che di facile amministrazione. Proprio per questo motivo, la proposta che ci sentiamo di avanzare è quella della creazione di un incubatore di ricerca pubblico che ci permetta di mantenere un polo di alta istruzione nel territorio, sviluppando ricerca e approcci che partano da questo e dalle sue peculiarità e che possa fornire stimoli, soluzioni innovative e nuove prospettive per il nostro futuro.