Sui 12 lavoratori morti a Foggia
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Foggia 6 Agosto 2018, 12 giovani lavoratori muoiono in un incidente stradale mentre viaggiavano su uno dei tanti furgoni che ogni giorno sfrecciano stipati verso i campi di lavoro, morti che si aggiungono ai 4 del 4 agosto in circostanze similari, senza che nessuna misura delle istituzioni sia intervenuta.
A Foggia, a Villa Literno, a Rosarno e in mille altri campi sparsi in tutta Italia, anche in Toscana, schiere di uomini e donne, ricurvi sotto il sole rovente, riempiono per 12 ore e 30 euro al giorno cassette di pomodori rossi per le tavole di tanti italiani.
Il Governo Lega/5Stelle si impegna a fomentare le pulsioni razziste, mentre chiude gli occhi sulle condizioni di chi finisce a vivere in campi gestiti dal caporalato, dove le condizioni di emergenza prevalgono sulle minime conquiste di civiltà, anche in termini di condizioni igieniche.
Un sistema basato sullo sfruttamento non può certo denunciarlo, finendo per ignorare la retorica legalitaria e il rigore pseudo-securitario di fronte alle “esigenze produttive”.
Di quale “dignità” parla questo Governo? O pensiamo che rimettere “gli italiani” a raccogliere i pomodori sia davvero l’obiettivo politico delle destre?
Questo agosto ci ritroviamo quindi di fronte al sangue versato da 16 lavoratori morti di “pacchia”, uccisi dal cinismo capitalista e dalla viltà opportunista di chi accetta questa inciviltà.
Non può esistere giustizia sociale senza critica al modello economico; non può esistere salvezza per il popolo senza un nuovo modello collettivo di civiltà, solidarietà e unità di classe.
Lottiamo insieme per un mondo diverso e migliore! Noi ci siamo!
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