Ieri, 19 novembre 2016, si è tenuta la sentenza di primo grado del “maxi processo” che vedeva imputati 86 compagni fiorentini accusati per atti avvenuti durante contestazioni e manifestazioni avute luogo tra il 2009 e il 2011.
La solidarietà del Partito della Rifondazione Comunista di Firenze va alle 67 persone condannate, complessivamente, a oltre 60 anni di carcere.
Per quanto non sia stato riconosciuto l’impianto complessivo dell’accusa, basato sulla presunta associazione a delinquere degli imputati, molti compagni saranno costretti a ricorrere in appello, date le condanne.
Continueranno quindi le vicende relative a questo processo che ha colpito il movimento fiorentino nel suo complesso: sono state condannate persone che, come molti di noi, hanno preso parte a manifestazioni studentesche, antifasciste, antirazziste e contro le politiche di governo.
Il giudizio non fa che ricordare il clima di scontro sociale che è stato raggiunto nella nostra città: anche i recenti avvenimenti (come il divieto di manifestare per il no alla Riforma Costituzionale in occasione della presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi alla Leopolda) confermano come sia sempre più difficile manifestare il proprio dissenso e come chi rifiuti di adeguarsi alla visione mainstream promossa dal partito di governo e dai maggiori organi di stampa.
La nostra solidarietà e la nostra vicinanza va quindi a chi non accetta, nonostante tutto, di chinare la testa.