Scuola: il caos è in cattedra, la politica si scarica le responsabilità a vicenda

Scuola: il caos è in cattedra, la politica si scarica le responsabilità a vicenda

Partito della rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 1 ottobre 2020

La scuola è finita in anticipo, a causa della pandemia Covid-19. Questo non è servito minimamente, alla politica e ai diversi livelli istituzionali, per organizzarsi adeguatamente al nuovo anno scolastico.

I diversi Comuni, a partire da quello di Firenze, danno la colpa al Governo nazionale e alla Regione, come se in Toscana non governasse lo stesso Partito Democratico che ha permesso l’avvio del cosiddetto Conte II.

Incertezza totale, disservizi arginati solo dalla abnegazione delle classi lavoratrici, assenza di responsabilità fatte proprie da chi di competenza.

La chiamavano flessibilità, invece era una forma di involuzione del lavoro e dei diritti. 

Hanno speculato con propaganda gratuita sull’edilizia scolastica, per poi tentare di sciogliere le province e sostituirle con effimere realtà istituzionali, quali sono le città metropolitane. 

Hanno affollato le classi, abbassato i livelli occupazionali e la qualità del lavoro. Più studenti e meno docenti. Mancano ad oggi una roba come quasi 300 000  docenti, non venti o trenta, ma ben trecentomila. Hanno indebolito l’organizzazione del mondo della scuola, mancano personale amministrativo e dirigenti scolastici. 

Non è colpa del Covid-19. E’ proprio con la pandemia che la montagna ha partorito il topolino: si parla di migliaia di nuove assunzione ma si dimentica di dire a quali condizioni. Li chiamano “contratti con clausola COVID”, contratti che verranno interrotti in causa di sospensione delle attività didattica senza poter ususfruire di nessun tipo di indennizzo o assegno di disoccupazione.

Svegliarsi la mattina chiedendosi quante mail definiranno dove prestare il proprio insegnamento è un insulto alla stessa idea di futuro.

Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori, assieme alle realtà sindacali che hanno organizzato le proteste di questi mesi. Ringraziamo le famiglie che non hanno accettato in silenzio. Ringraziamo le studentesse e gli studenti che non accettano passivamente quanto accade. Ringraziamo il movimento di Priorità alla Scuola, per ciò che ha fatto e sta facendo.

Rifondazione Comunista conosce e riconosce la centralità della scuola, anche in termini costituzionali. Sa benissimo che i servizi vengono garantiti da chi li rende possibili attraverso il proprio lavoro. Il nostro partito chiede l’immediata messa in ruolo dei docenti con almeno tre anni di servizio con procedura di valutazione in uscita, appello lanciato peraltro da alcuni componenti della maggioranza di governo  e da tutte le sigle sindacali ma volutamente inascoltato. Vogliono meritocrazia, ma dovrebbero chiamarla precarietà.

Riteniamo ridicolo e inaccettabile l’atteggiamento della politica che si limita a respingere le proprie responsabilità, rimandando a un livello diverso rispetto a quello che diventa oggetto di attenzione pubblica. Non a caso la Ministra si rivolge con dito accusatorio alle forze sindacali… e meno male che lo chiamano governo giallo-rosso: rosso di vergogna, come recitava uno slogan del passato.