Potere al Popolo e Rifondazione a Firenze
Relazione introduttiva del Segretario provinciale al Comitato Politico Federale PRC di Firenze. 16 gennaio 2018
Care compagne e cari compagni,
data la presenza di Paolo Ferrero a questo Comitato Politico Federale mi limiterò a una breve relazione legata al nostro territorio e alle scelte fatte in queste settimane. Inizio con lo scusarmi per non aver condiviso le le candidature in questa sede, ma non c’erano alternative percorribili perché in un periodo di festività natalizie, che non favorisce la partecipazione, ci siamo confrontati con un percorso che riconosceva le assemblee di Potere al Popolo come i luoghi in cui definire le liste. Nei passaggi di novembre e dicembre ci siamo comunque confrontati con la linea da tenere e credo quindi di poter brevemente confermare le scelte di fondo sulla base delle quali la Segreteria ha agito. Intanto devo ringraziare le compagne e i compagni che compongono quest’ultimo organismo perché ci siamo riuniti anche più volte la settimana, tra fine dicembre e metà gennaio, articolando confronti non sempre semplici, a partire dalla scelta di non avere me come candidato.
Ci tengo a precisare le ragioni per cui ho costantemente rifiutato ogni richiesta, soprattutto perché sia evidente come alla base del ragionamento ci sia la certezza che l’obiettivo del superamento della soglia di sbarramento è raggiungibile.
Tanto il Brancaccio quanto Potere al Popolo sono, per fortuna, immersi nella società in cui viviamo. Questo comporta la presenza di elementi fortemente pregiudiziali verso i partiti politici, a cui siamo abituati da anni, rispetto alle dinamiche di movimento e alle reazioni di strada quando volantiniamo. Grazie alla Segreteria precedente e all’ultimo Congresso ho ricevuto un mandato non scontato e, nonostante le difficoltà, credo che la nuova generazione di dirigenti provinciali percepisca la fiducia con cui veniamo sostenuti, anche quando ci siamo ritrovati a confrontarci con le altre realtà organizzate che partecipano a Potere al Popolo. In questi due anni e mezzo ci siamo ripetuti come il livello istituzionale non risolva difficoltà organizzative più profonde di situazioni contingenti. Certo non avere risorse e visibilità aumenta gli ostacoli a cui far fronte, ma progressivamente stiamo maturando una consapevolezza della crisi propria di quella forma storica particolare che è il partito comunista, le cui difficoltà sono, in parte, comuni alle altre forme di rappresentanza del secolo scorso (il partito in generale, il sindacato, l’associazionismo del secondo dopoguerra, …) e la cui “Rifondazione” aggiunge una sfida importante per il XXI secolo.
Contrariamente a quanto pensano anche compagne e compagni di cui ho stima e di cui mi fido, sono convinto che, in questo momento e in questo territorio, la candidatura di un Segretario provinciale nelle mie condizioni ci avrebbe indebolito, soprattutto in caso di elezione. Ricordo ancora una presentazione di Quel che il futuro dirà di noi, di Ferrero, alla festa di Montespertoli, del 2010, in cui con l’autore abbiamo brevemente discusso sui tempi lunghi. Qual è l’equilibrio consapevole tra la necessità di una pratica immersa nel presente e la capacità di non perdersi nella realtà quotidiana, tralasciando ogni progettualità? Non credo sia semplice la risposta, soprattutto perché varia da condizione a condizione, anche in termini soggettivi. Non pretendo quindi di aver convinto definitivamente nessuno, ma nella legittimità di considerare la mia scelta un errore, vorrei che fosse chiaro come questa sia legata a un impegno rispetto al Partito, che valuto importante anche in termini di autonomia di vita rispetto alla dimensione politica – una condizione resa distante dall’attuale situazione lavorativa decisamente instabile. Nel considerarmi al servizio delle compagne e dei compagni di Rifondazione Comunista credo quindi giusto aver scelto di non essere presente nelle liste elettorali, avendo comunque ottenuto, la nostra organizzazione, un riconoscimento importante all’interno delle assemblee.
Penso che siamo in grado di dare un messaggio politico importante: siamo attivamente e direttamente impegnati per la riuscita del progetto di Potere al Popolo ma non mettiamo in discussione la necessità del Partito della Rifondazione Comunista, seppure consapevoli di dover ripensare le forme del nostro agire e del nostro confronto. In questo rivendichiamo di essere in controtendenza con quello che è diventata la politica, dove i contenitori diventano secondari rispetto agli individui e dove ogni “noi” è guardato con sospetto o ridotto a pulsione reazionaria di odio per l’altro.
La Segreteria garantirà il massimo impegno nel coordinare il supporto alle nostre candidate e ai nostri candidati, così da essere utile anche alla lista nel suo insieme, cercando di curare contemporaneamente il percorso non semplice che abbiamo iniziato in questa fase di ricambio. A loro, che hanno dato la disponibilità a impegnarsi anche con la loro persona per la riuscita di questo passaggio nelle urne, va ovviametne il ringraziamento di tutto il Partito.
Abbiamo iniziative importanti tra gennaio e febbraio che dimostrano come il nostro agire politico venga da lontano e vada lontano. Lo attestano tanto la presenza di Gramsci il 23 gennaio, quanto la presentazione di un libro il 3 febbraio che dà continuità al ragionamento sulla repressione della povertà e del dissenso avviato pochi mesi fa alla Casa del Popolo del Lippi, a cui si aggiunge l’iniziativa sull’Europa del 25 gennaio all’SMS di Rifredi.
La necessità di un profilo complementare alle altre realtà coinvolte in Potere al Popolo non risponde a un vezzo di maniera o a una reazione istintiva di appartenenza. Abbiamo infatti l’obiettivo e il compito di saper parlare a chi non sa ancora cosa votare, senza considerare esaurita la costruzione del campo della sinistra di alternativa.
Questo Comitato Politico Federale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiedeva a Firenze Riparte a Sinistra e Sì – Toscana a Sinistra di non rimanere neutrali rispetto all’imminente scadenza elettorale. Purtroppo le condizioni con cui si è sviluppata la situazione nel territorio rendono questo un fronte su cui continuare a lavorare per unire e ricucire, ma credo sia trasparente e riconosciuto il ruolo che giochiamo, anche sulla base di un incontro organizzato al Progresso in cui spiegavamo, a chi era con noi al Brancaccio, le ragioni per cui avremmo partecipato dalla prima assemblea a Potere al Popolo. Un altro ambito da non trascurare e l’ambizione di rafforzare la centralità del conflitto capitale-lavoro attraverso un’interlocuzione che non escluda nessun settore delle sigle sindacali che in questi anni ha resistito e si è opposto senza ambiguità alle politiche dei vari governi (tecnici, di centrodestra o di centrosinistra che fossero).
Gli impegni presi sono molti, forse troppi, ma siamo abituati ad “accettare la sfida” da ben prima che questa frase divenisse uno slogan. Cerchiamo quindi di fare di questo appuntamento elettorale un’importante occasione di definitivo rilancio, capace di dare forza a tutte quelle lotte che abbiamo contribuito a portare avanti fuori dal Parlamento in questi anni e sapendo essere utili a quel compito storico che ci ha ricordato anche il Centenario del 1917.
Alla lotta e alla campagna elettorale compagne e compagni!
Per firmare al fine di far presentare le liste invitiamo tutte le iscritte e gli iscritti a venire (e far venire) al Progresso sabato pomeriggio, con un documento di identità valido, dalle 15.00 alle 19.00, così da raggiungere una parte significativa del nostro obiettivo in breve tempo.