Rifle: una brutta pagina. Solidarietà e necessità di un’azione politico-istituzionale

Rifondazione Comunista Mugello e provinciale

La zona Mugello e la Federazione di Firenze del Partito della Rifondazione Comunista esprimono la propria solidarietà nei confronti dei 96 lavoratori e lavoratrici dello storico marchio Rifle che vedono a serio rischio il loro posto di lavoro dopo che la società ha dichiarato il fallimento. 

Dai primi anni 2000 a oggi hanno vissuto sulla propria pelle la cosiddetta globalizzazione, il nome dietro cui si sono coperti processi di tagli ai salari e ai livelli occupazionali del nostro Paese. 

Alle classi lavoratrici si è chiesto di sacrificarsi, di chiudere gli occhi di fronte alle delocalizzazioni, di sentirsi in colpa, perché “costavano troppo” le loro vite e i loro bisogni.

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Solidarietà al compagno Catello, senza contratto dopo le elezioni regionali

Partito della rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 2 ottobre 2020

Presidio mercoledì alle 18.00, di fronte alla sede di Alia di via Baccio da Montelupo 52, Firenze

Solidarietà a Salvatore Catello, compagno licenziato dopo le elezioni regionali

Il diritto alla partecipazione alla vita politica in questo Paese dovrebbe potersi declinare, almeno sulla carta, anche come accesso alle istituzioni (o comunque alle candidature) per tutte e tutti.

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Scuola: il caos è in cattedra, la politica si scarica le responsabilità a vicenda

Scuola: il caos è in cattedra, la politica si scarica le responsabilità a vicenda

Partito della rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 1 ottobre 2020

La scuola è finita in anticipo, a causa della pandemia Covid-19. Questo non è servito minimamente, alla politica e ai diversi livelli istituzionali, per organizzarsi adeguatamente al nuovo anno scolastico.

I diversi Comuni, a partire da quello di Firenze, danno la colpa al Governo nazionale e alla Regione, come se in Toscana non governasse lo stesso Partito Democratico che ha permesso l’avvio del cosiddetto Conte II.

Incertezza totale, disservizi arginati solo dalla abnegazione delle classi lavoratrici, assenza di responsabilità fatte proprie da chi di competenza.

La chiamavano flessibilità, invece era una forma di involuzione del lavoro e dei diritti. 

Hanno speculato con propaganda gratuita sull’edilizia scolastica, per poi tentare di sciogliere le province e sostituirle con effimere realtà istituzionali, quali sono le città metropolitane. 

Hanno affollato le classi, abbassato i livelli occupazionali e la qualità del lavoro. Più studenti e meno docenti. Mancano ad oggi una roba come quasi 300 000  docenti, non venti o trenta, ma ben trecentomila. Hanno indebolito l’organizzazione del mondo della scuola, mancano personale amministrativo e dirigenti scolastici. 

Non è colpa del Covid-19. E’ proprio con la pandemia che la montagna ha partorito il topolino: si parla di migliaia di nuove assunzione ma si dimentica di dire a quali condizioni. Li chiamano “contratti con clausola COVID”, contratti che verranno interrotti in causa di sospensione delle attività didattica senza poter ususfruire di nessun tipo di indennizzo o assegno di disoccupazione.

Svegliarsi la mattina chiedendosi quante mail definiranno dove prestare il proprio insegnamento è un insulto alla stessa idea di futuro.

Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori, assieme alle realtà sindacali che hanno organizzato le proteste di questi mesi. Ringraziamo le famiglie che non hanno accettato in silenzio. Ringraziamo le studentesse e gli studenti che non accettano passivamente quanto accade. Ringraziamo il movimento di Priorità alla Scuola, per ciò che ha fatto e sta facendo.

Rifondazione Comunista conosce e riconosce la centralità della scuola, anche in termini costituzionali. Sa benissimo che i servizi vengono garantiti da chi li rende possibili attraverso il proprio lavoro. Il nostro partito chiede l’immediata messa in ruolo dei docenti con almeno tre anni di servizio con procedura di valutazione in uscita, appello lanciato peraltro da alcuni componenti della maggioranza di governo  e da tutte le sigle sindacali ma volutamente inascoltato. Vogliono meritocrazia, ma dovrebbero chiamarla precarietà.

Riteniamo ridicolo e inaccettabile l’atteggiamento della politica che si limita a respingere le proprie responsabilità, rimandando a un livello diverso rispetto a quello che diventa oggetto di attenzione pubblica. Non a caso la Ministra si rivolge con dito accusatorio alle forze sindacali… e meno male che lo chiamano governo giallo-rosso: rosso di vergogna, come recitava uno slogan del passato.

Rifondazione Comunista Firenze, dopo il voto di settembre

Segreteria provinciale, 23 settembre 2020

Il voto del 20 e 21 settembre segna un ulteriore indebolimento della sinistra nel Paese, così come conferma una situazione di estrema difficoltà per le comuniste e i comunisti, in tutta Italia, come sul nostro territorio.

L’esito del referendum costituzionale e il risultato di Toscana a Sinistra definiscono un passaggio negativo.

Questo non toglie niente alla militanza e all’impegno delle compagne e dei compagni che hanno garantito una presenza importante, senza la quale non sarebbe neanche potuta esistere la possibilità di tenere aperta un’opzione coerente con la storia stessa del nostro partito.

Ringraziamo il candidato presidente Tommaso Fattori e i soggetti politici con cui abbiamo condiviso i percorsi del no al referendum e di Toscana a Sinistra per le regionali.

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Solidarietà e sostegno a Magnifica Occupata

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 22 settembre 2020
 

Solidarietà e sostengo a Magnifica Occupata, la casa delle donne* transfemministe e queer, nata in via Lorenzo il Magnifico da pochi giorni e già sotto sgombero.

La gravità di questo atto di repressione è forte e segna il primo giorno post elettorale, testimoniando una vuota idea di democrazia, che il centrosinistra avrebbe salvato sul nostro territorio.

L’occupazione di spazi vuoti è una restituzione di partecipazione e dignità delle lotte per i diritti delle persone.

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Conclusa la festa nazionale di Rifondazione Comunista, i nostri grazie

Rifondazione Comunista è tornata per sei giorni all’interno del Teatro Tenda (oggi Tuscany Hall) di Firenze, per una festa nazionale più difficile che in passato.

La pandemia Covid-19 ha richiesto numerose misure precauzionali e una limitazione del numero di persone che potevano entrare.

Con una battuta possiamo dire che per la prima volta da sei anni c’è sempre stato bel tempo, durante la festa di settembre, nell’unica volta in cui eravamo al coperto.

Condizioni climatiche favorevoli e tanta voglia di ritornare a discutere di politica di persona hanno accompagnato uno sforzo importante di tutto il Partito. La militanza di oltre quaranta donne e uomini ogni giorno ha permesso di poter vivere la festa in serenità e relativa tranquillità.

Si è discusso di tanti temi e non sono mancati gli eventi musicali. Tante associazioni hanno garantito importanti punti di informazione. Centinaia di persone ogni sera hanno scelto di ritrovarsi sotto rosse bandiere.

Ringraziamo il Partito della Sinistra Europea e la Segretaria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista per aver voluto confermare la loro fiducia verso la nostra Federazione.

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