Per questo Primo Maggio abbiamo partecipato a un percorso partecipato e organizzato, che si sarebbe dovuto ritrovare in una pubblica manifestazione. Purtroppo non sarà possibile, ma condividiamo il comunicato stampa che attesta quanto sia importante il movimento nato attorno a questa data, che si conferma per il nostro territorio un riferimento importante.
Ogni giorno il Primo Maggio
Non ripartiremo tutti sulla stessa barca
La pandemia di Covid 19, ci ha tolto anche la possibilità di organizzare la giornata internazionale di lavoratrici e lavoratori del Primo Maggio.
Un momento di festa ma soprattutto di lotta che organizzeremo a fine quarantena per denunciare le problematiche del lavoro urgenti e gravose ma anche l’abuso, nella emergenza da Coronavirus, di Decreti Legge e di Dpcm da parte del Governo Conte, che ha sospeso i fondamenti costituzionali della repubblica parlamentare e sancito una pericolosa deriva autoritaria.
La pandemia ha soprattutto evidenziato il conflitto tra profitto e sicurezza. Confindustria ha esercitato continue pressioni sul Governo per limitare i blocchi produttivi, ha favorito la riapertura in deroga (con autocertificazione ma senza nessun controllo) e adesso freme per la riapertura totale delle aziende. Fretta sostenuta con passione anche dalle istituzioni locali, in particolare dal Sindaco di Firenze, Nardella.
Per contro promettono di essere ancora stringenti le misure di limitazione delle libertà personali e civili. Cedere alle pressioni degli industriali mentre perdura un alto rischio di contagio sui posti di lavoro, è segno di come le istituzioni siano subalterne al capitale.
La ripartenza del 5 maggio ci lascia perplessi sulle reali possibilità di attuare distanziamenti, fornire Dpi idonei, rimodulare l’organizzazione del lavoro in modo da garantire la sicurezza di chi lavora.
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