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Dove? Sala Marmi, Parterre (Piazza della Libertà, Firenze).Quando? 5 marzo *16:00-19:59: riorganizzazione dei Circoli, attivo iscritti. *20:00-23:59: cena di autofinanziamento (7 €) e a seguire concerto e interventi politici.
La sinistra è frammentata e divisa: con cadenza regolare nuovi progetti si affacciano sul panorama politica italiano. Spesso impostazioni generazionali lamentano l’assenza di contenuti nel dibattito quotidiano, anche fuori dalle istituzioni.
La storia e l’identità politica appaiono come vuoti simulacri, mentre noi rimaniamo convinti della necessità di un’organizzazione che si ponga come obiettivo il superamento dello stato di cose presenti.
Identifichiamo nel sistema capitalista le cause della diseguaglianza e dell’assenza di libertà, dell’imperialismo e delle minacce alla pace tra i popoli, sapendo che questi termini vengono fatti apparire anacrostici dalle narrazioni contemporanee.
Non accettiamo la pacificazione imposta negli ultimi decenni, che ha portato ad uno stato di rassegnazione rispetto alla crisi economica e alle decisioni che vengono prese da banche, tecnici ed organismi internazionali anti-democratici.
Pensiamo che la pluralità di analisi tra le diverse anime della sinistra europea non si possa esaurire a prescindere dall’approfondimento dei contenuti, per questo il rafforzamento del Partito della Rifondazione Comunista non è in contraddizione con l’unità della sinistra che si oppone al Partito Democratico. Comprendiamo anzi quell’esigenza diffusa di superare il dibattito talvolta autoreferenziale tra sigle e nuove formazioni, ma siamo convinti che il modo giusto per unire sia quello di mettere a disposizione le nostre risorse, da rafforzare ed allargare, nell’autonomia delle diverse identità. Il radicamento sul territorio e la partecipazione sono l’unico strumento per sovvertire il sistema, mettendo al centro la difesa di chi vive solo del proprio lavoro.
I comunisti hanno rappresentanto nel corso del secolo precedente un movimento in grado di emancipare ed essere utile concretamente ad ampi settori sociali. Anziché rilanciare un movimento generazionale e di rinnovamento della sinistra, siamo impegnati a ricostruire un partito al servizio di una classe sociale sempre meno cosciente e consapevole del proprio ruolo. Se la guerra di classe appare vinta dal capitale, occorre dimostrare che solo qualche battaglia è stata persa, mentre ancora c’è spazio per rilanciare il conflitto politico in ogni ambito.
Per questo invitiamo tutti e tutte quelli che non si sono ancora arresi ad iscriversi al Partito della Rifondazione Comunista, per partecipare attivamente a quello che in altri tempi si sarebbe chiamato “compito storico”. Arrenderci è un lusso che non possiamo permetterci.