Segreteria provinciale PRC Firenze, 16 dicembre 2018
Per abbattere le liste di attesa nel sistema sanitario la Regione Toscana pensa che la soluzione sia girare al privato risorse pubbliche, anziché investirle in un progetto a tutela della salute e dei diritti.
Per rendere l’operazione accettabile si prova a far capire, a mezzo stampa, la centralità del privato sociale, di un vasto mondo del volontariato che non dovrebbe sostituire in nessun modo un servizio pubblico, anche se ormai da tempo compensa numerose assenze da parte di stato ed enti locali.
Mancano prospettive su lungo periodo, ipotesi su come gestire i costi sul lungo periodo e su come affrontare il tema dell’assenza di risorse (poche, inadeguate e collocate anche a favore di chi fa profitto sul servizio).
La lotta non può essere solo regionale, certamente, ma è impressionante l’assenza di una battaglia a difesa di una sanità pubblica e adeguata al tempo presente.
Sembra si voglia più che altro governare il meno peggio possibile: in linea con quanto ha provato a fare il centrosinistra negli anni ’90, con conseguenze enormi oggi travolgenti.
A titolo di esempio ci pare significativo quanto avviene sui vaccini antinfluenzali: l’Assessore Saccardi continua a sostenerne l’importanza, ma essendo esauriti le persone si sono dovute recare in farmacia a spese proprie. Ora sembra che una nuova disponibilità regionale risolverà la situazione, ma il quadro complessivo si conferma inquietante.
