Domenica 12 giugno, Segreteria Provinciale PRC Firenze,
L’appello che chiama per il 14 giugno una giornata di mobilitazione a sostegno dei compagni e dei lavoratori Francesi ci dà la possibilità di ribadire la nostra presa di posizione a fianco di chi lotta per i propri diritti.
Per il 14 giugno, nel giorno del voto in Senato della Loi Travail (un Jobs Act in salsa francese), la Confédération Générale du Travail (CTG) ha indetto una mobilitazione generale su scala nazionale. Come federazione fiorentina del Partito della Rifondazione Comunista di Firenze esprimiamo il nostro appoggio incondizionato alle battaglie in difesa dei diritti e della salvaguardia della piena occupazione.
Sebastien Varagnol, delegato sindacale dei lavoratori del sito di Lavéra, nei pressi di Marsiglia, sostiene che “la protesta andrà avanti fino a quando il governo si rifiuterà di ascoltarci e fino a quando non avrà ritirato il progetto di riforma dello statuto dei lavoratori. Fino a quando non avranno presentato un progetto che vada incontro alle aziende e ai lavoratori francesi” (leggi qui).
I compagni francesi della CTG godono dell’appoggio di oltre il 65% della popolazione: nonostante i pesanti disagi creati dalle contestazioni, François Hollande è al minimo storico di popolarità, con ben oltre il 53% dei cittadini che dichiara di non essere soddisfatto delle scelte del premier e del governo.
La Loi Travail non è altro che il tentativo di esportare anche in Francia le controriforme del lavoro, parte integrante di quelle “riforme strutturali” con cui le politiche neoliberiste stanno ovunque aggredendo i diritti e le conquiste del ‘900 per precarizzare, frammentare, ridurre il lavoro a pura merce. Anche il caso francese mostra elementi di analogia con la riforma votata dal governo italiano: il tentativo di spostare il primato alla contrattazione aziendale che può differire in negativo da quella nazionale ed attacchi al contratto collettivo nazionale, alla giornata lavorativa di 35 ore e alla protezione contro i licenziamenti. Tutti elementi di attestazione di come il capitalismo vuole rendere schiavi per legge i lavoratori.
Che in Italia non si siano viste forme massicce e prolungate di protesta è una triste verità, bisogna comunque avere ben presente che diverse sono le condizioni politiche, culturali ma anche legislative (non a caso sarà ora il tempo di ridiscutere la legge 146/1990 e le successive modifiche tutte tese ad impedire e a limitare il diritto di sciopero e la libera partecipazione dei lavoratori).
La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori francesi, dei movimenti sociali e delle reti studentesche parla a tutta l’Europa ed è dovere dei comunisti far propri questi temi e ricominciare ad agire e pensare in termini coordinamento continentale se non e magari di internazionalismo.
Per questo e non solo ricordiamo gli scioperi delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici il 9, 10 e 15 giugno ma faremo del 14 giugno una giornata di solidarietà anche nella nostra provincia. Una bandiera rossa, un corteo o un volantinaggio: qualunque iniziativa che ricordi come oltralpe i compagni stiano lottando per i diritti di tutti sarà importantissima.