In piazza Duomo a difesa della sanità pubblica

PRC Firenze, 27 giugno 2017

13 milioni di italiani rinunciano alle cure per mancanza di risorse economiche; 19 milioni di italiani si sono espressi in difesa e per l’attuazione della Costituzione. A questi bisogni e a questa volontà si risponde con la difesa della sanità pubblica e universale, per l’attuazione del diritto fondamentale alla salute di ogni individuo.

Le politiche sanitarie, ad ogni livello, devono essere impostate sui bisogni dei cittadini e i dati epidemiologici dei territori e non sulla definizione a priori di standard di prestazioni, di posti letto ecc.

Il sistema che ha ridotto i posti letto, accentrato le specialità, chiuso i piccoli presidi e contemporaneamente non ha potenziato il territorio ed ha fatto del terzo settore un punto cardine delle prestazioni di base e specialistiche deve essere abbandonato, pena la distruzione dell’intero sistema sanitario pubblico.

Riteniamo quindi importante la manifestazione promossa dalla CGIL regionale in difesa della sanità pubblica e universale, come primo passo verso l’inversione di rotta chiesta alla Regione .

Sollecitiamo la CGIL ad aprire un confronto interno sul tema della sanità integrativa e dell’welfare aziendale nei rinnovi contrattuali, vere picconate al sistema sanitario pubblico.


Per una sanità pubblica universale ed equa
Per una Toscana in buona salute
Per riaffermare e sviluppare il diritto alla salute per tutti
la CGIL Toscana organizza un

Presidio a Firenze
Martedì 27 giugno 2017 dalle ore 17,00 alle ore 19,00
Piazza del Duomo 10
presso la Presidenza della Regione Toscana

Siete invitati a partecipare: la salute è un bene di tutti e per tutti!

La CGIL chiede alla Regione Toscana di invertire una tendenza che sta manifestando un preoccupante abbassamento dell’eccellenza riconosciuta al nostro sistema sanitario.

La legge regionale 84 del 2015 ha previsto una riorganizzazione del sistema sanitario toscano con la riduzione a 3 ASL, in linea con quanto previsto dalla delibera 1235/2012 e quindi con un modello di ospedali per intensità di cure e di forte integrazione con il territorio. Un modello su cui è opportuna un’attenta verifica.

Abbiamo visto per ora il taglio dei posti letto negli ospedali ma uno scarso potenziamento dei servizi territoriali.
Per questo chiediamo di mettere a regime la legge regionale recuperando le criticità rilevate,
definendo gli atti necessari e ricollegando i centri decisionali con quelli operativi.

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