Guerra tra poveri e poveri in guerra

poveriL’occupazione temporanea di un appartamento a Le Piagge, mentre gli inquilini erano assenti per motivi di salute di un congiunto, non deve essere sottovalutato.

Telegiornali e quotidiani e politica di palazzo come al solito si buttano strumentalmente sulla notizia, mentre tacciono sul disagio sociale presente in città e ignorano quello che accade a Le Piagge tutti gli altri santi giorni.

Si parla di guerra fra poveri, se da una parte parlare in questi termine ci mette in un clima di fatalità che assolve i peccati, dall’altra è evidente come sia un giustificativo per il potere economico e sociale, che in tal modo può gestire tranquillamente i propri affari.In una città dove la rendita immobiliare la fa da padrona, manca totalmente l’intervento pubblico sul tema della casa e su quello del disagio sociale, che è allo stesso tempo causa ed effetto di questi fenomeni.

L’amministrazione comunale non ha una politica credibile, si limita ad “appaltare” gli interventi ad associazioni caritative, a monetizzare il disagio, a gestire provvedimenti minimi, tesi più a rassicurare i benpensanti che a risolvere i problemi sociali delle famiglie.

Al di là degli annunci periodici di programmi, mai effettivamente realizzati e al fare, di tanto in tanto, la faccia feroce sul tema della sicurezza, l’amministrazione comunale è del tutto inerte.

La federazione fiorentina del PRC chiede quindi che come prima misura concreta sul tema della casa si metta mano ad un censimento di tutto il patrimonio immobiliare pubblico, non solo del comune, ma anche di tutte le partecipate, aziende speciali, ex Ipab, ecc. e a verificare quanto di questo patrimonio sia occupato o meno.

Sulla base di questo censimento si provveda a mettere questo patrimonio a disposizione di chi ne ha bisogno, sottraendolo a mire speculative, a verificare i titoli di godimento e infine ad accertare se le vendite di patrimonio pubblico avvenute negli ultimi anni abbiano corrisposto a criteri di buona amministrazione e di congruità economica.

Andrea Malpezzi

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