La destrutturazione del sistema d’istruzione pubblico nel nostro Paese da parte del Governo continua: dopo la “Buona Scuola” la “Nuova Università”.
Secondo la responsabile nazionale della scuola del PD la trasformazione degli atenei in fondazioni è l’obiettivo da conseguire attraverso le due alternative o della legge Gelmini o della fuoriuscita degli stessi dalla pubblica amministrazione.
Si tratta della prospettiva di una vera e propria privatizzazione del sistema, che metterebbe le Università pubbliche in una competizione devastante, esaltata dalla totale deregolamentazione, che colpirebbe il personale, che vedrebbe stravolto il proprio quadro normativo e ulteriormente penalizzata la condizione economica .
Il taglio dei finanziamenti, che secondo l’Osservatorio europeo è diminuito del 21% tra il 2008 e il 2015, la loro erogazione secondo criteri aziendalistici e “premiali”, l’attacco al diritto allo studio con l’aumento dei costi e delle tasse e la revisione dei criteri per la definizione dell’ISEE, l’assurdità degli accessi a numero programmato, la diffusione di modelli culturali che considerano l’istruzione un investimento residuale: tutto contribuisce ad allontanare dal dettato costituzionale che dispone l’istruzione come servizio pubblico necessario ad assicurare a tutti il pieno sviluppo della persona garantendo l’accesso fino ai gradi più alti degli studi.
Le modalità per far saltare un sistema pubblico e passare al privato per subordinare l’erogazione dei servizi al profitto sono sempre le stesse: definanziamento, attacco alle condizioni economiche e normative dei lavoratori addetti, deregolamentazione fino a raggiungere una dequalificazione dei servizi stessi.
Il personale dell’Università, come il resto del pubblico impiego, è stato particolarmente colpito in questi ultimi anni: i vari blocchi nelle assunzioni ne hanno ridotto significativamente il numero, nonostante l’aumento dei lavoratori precari e il dispiegarsi delle più fantasiose forme contrattuali.
Il personale tecnico-amministrativo si è visto bloccare il CCNL al 2009, con una contemporanea riduzione del 10% dell’accessorio. A fronte di questo nella Legge di Stabilità è stata stanziata una copertura economica per il rinnovo del CCNL che corrisponde a circa 7€ lordi mensili medi (!) per lavoratore : un vero e proprio insulto. A questo si aggiunge una nuova disposizione per cui l’aumento delle risorse del trattamento accessorio del personale non può superare l’importo determinato per l’anno 2015.
Invece di investire in un piano di reclutamento serio di ricercatori e docenti, di stabilizzazione dei precari, di reinternalizzazione dei lavoratori in appalto viene rivendicata come un vanto la decisione di assumere 500 “cervelli” o superdocenti, probabilmente a chiamata diretta.
Nella logica di smantellamento anche la disposizione contenuta nell’art. 30 della Legge di Stabilità, che dispone la possibilità dell’incorporazione delle aziende ospedaliero universitarie nelle aziende sanitarie locali, con modalità definite da semplici protocolli d’intesa tra regioni e università, senza prevedere alcuna contrattazione a garanzia del personale socio sanitario degli atenei.
La difesa dei servizi pubblici, che siano la sanità o l’istruzione, da parte di tutti i cittadini è imprescindibile e riveste un’urgenza nuova, a fronte della palese volontà di piegare tutto esclusivamente al mercato.
Nell’ultimo messaggio lasciatoci dal sociologo Luciano Gallino troviamo la denuncia della “vittoria della stupidità” delle attuali classi dominanti.
Non c’è più tempo, si tratta di reagire subito.
Il Partito della Rifondazione Comunista è solidale ai lavoratori anche in questa battaglia, il giorno martedì 17 novembre in occasione della GIORNATA di MOBILITAZIONE negli ATENEI saremo con i lavoratori al presidio di protesta davanti al Rettorato, dalle 08.30 alle 10.30.
Mercoledì 18 novembre, dalle 12.00 alle 15.00, saremo invece al fianco del presidio dei lavoratori in appalto DSU, davanti alla Casa dello Studente Calamandrei, in viale Morgagni.
Per difendere l’Università pubblica, per il ripristino del Diritto allo Studio e per il rinnovo del contratto uniti possiamo farcela!
Rifondazione Comunista Firenze – Giovani Comuniste/i Firenze