Contro i decreti Minniti-Orlando chiedendo pace a gran voce

Segreteria Provinciale PRC Firenze, 7 aprile 2017

L’approvazione dei decreti Minniti-Orlando ha visto mobilitarsi un’ampia rete di amministratori, attivisti ed associazioni che scenderanno in piazza in tutta Italia per manifestare contro due provvedimenti che, allo stesso livello della più becera destra, strumentalizzano il clima di insicurezza e paura che si è diffuso per tirare su muri invece di accogliere chi scappa da situazioni drammatiche.

Ci sentiamo ripetere oramai da mesi che l’Italia vive una vera e propria emergenza legata alla questione dell’immigrazione. Nonostante i numeri, se paragonati a quelli dell’accoglienza in altri stati europei e del Mediterraneo, dicano tutt’altro, le ultime novità legislative hanno visto, proprio con i decreti firmati dai due ministri del governo Gentiloni, modifiche al sistema di accoglienza italiano riuscendo addirittura, nel complesso, a peggiorarlo. In nome della ricerca di una fantomatica sicurezza e di un non ben definito decoro, nelle nostre città, molte persone che fuggono da situazioni di guerra verranno respinte, vedendo negare i propri diritti umani, e allo stesso tempo anche chi manifesta o esprime dissenso potrebbe essere oggetto di sanzioni e provvedimenti sempre più aspri.

Sono questi i motivi che ci hanno spinto, come federazione fiorentina del Partito della Rifondazione Comunista, ad aderire al presidio di protesta indetto da Le città in comune che si terrà sabato 8 aprile 2017 davanti alla Prefettura a Firenze (così come avverrà in molte altre città italiane).

Vorremmo però aggiungere che per quanto ci riguarda quella di domani sarà anche un’occasione per protesta contro le politiche guerrafondaie portate avanti dai governi occidentali: il bombardamento alla Siria autorizzato dal presidente Trump la scorsa notte è solo, purtroppo, uno degli infiniti casi che mettono in luce quali e di che entità siano le responsabilità nei nostri governi.

All’idiozia di chi ancora dice “rimandiamoli a casa loro” rispondiamo chiedendo a gran voce pace.

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