A Firenze i seminari del GUE

Anna Nocentini

Il gruppo parlamentare della sinistra europea si è riunito a Firenze in incontri seminariali su diversi temi, fra cui il TTIP (transatlantic trade and investiment partnership). Come noto il Partito è fra i primi sostenitori della Campagna Stop TTIP, per le evidenti drammatiche conseguenze che avrebbe l’applicazione del trattato, qualora andasse in porto, sulla vita dei cittadini e dei lavoratori a vantaggio delle grandi imprese e multinazionali.ttipDue aspetti mi sono sembrati interessanti nel seminario di ieri pomeriggio:

– il TTIP non è solo un trattato commerciale; ci sono molti trattati commerciali già attivi, molti trattati bilaterali e multilaterali; l’aspetto politico di questo è preminente, sulla base delle pressioni delle lobby USA perché nei rapporti di partenariato si affermi il modello statunitense. La segretezza con cui sono stati gestiti gli incontri dei “trattanti”, la svalorizzazione dei governi degli stati membri dimostrano l’antidemocraticità del trattato sul commercio, che finisce per includere gli ordinamenti degli stati mentre questi dovrebbero essere la cornice all’interno della quale si tratta.

Non a caso nel seminario si parla di messa in mora dello Stato nelle sue articolazioni: stato di diritto, stato responsabile della sicurezza, stato sociale.

– il Governo Renzi chiede e agisce per una accelerazione della conclusione del trattato, non da solo in verità; al crescere del malcontento popolare, delle prese di posizione, dei dubbi crescenti espressi da molte e diverse realtà (ultima la conferenza europea dei vescovi cattolici e il sinodo delle chiese luterane tedesche) i “decisori” si impegnano di più a decantare le opportunità del trattato come ultima possibilità per uscire dalla crisi, ricorrendo anche ad affermazioni palesemente false (ad esempio che i servizi essenziali sarebbero esclusi dal trattato mentre risulta che sarebbero inclusi quelli già parzialmente partecipati). E intanto procede lo smantellamento democratico attraverso le riforme strutturali.

– È quindi indispensabile la mobilitazione dei cittadini e delle organizzazioni, e l’impegno dei parlamentari europei e nazionali. L’obiettivo finale che viene proposto, che sarà alla valutazione anche della conferenza sul tema del prossimo 9 dicembre, è che il Parlamento europeo, questo Parlamento appena eletto, blocchi la Commissione e ritiri il mandato a trattare.

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