Renzi ha paura di Firenze ma Firenze non ha timore di Renzi

Una manifestazione sempre più spesso viene identifica con un “allarme contestazioni”, dal sistema di informazione. Sorprende che sulla stampa passi senza clamore una situazione in cui il Presidente del Consiglio fa saltare il proprio intervento all’interno dell’Università di Firenze a causa delle annunciate proteste.

Non ci interessa entrare nel merito di singoli episodi ma rivendichiamo l’adesione al corteo che sabato 12 dicembre, dalle 15.30, partirà San Lorenzo. Importante la risposta partecipata che si sta preparando, delle varie realtà che difendono sul territorio la dignità di lavoratori, studenti, precari e cittadini sempre meno tutelati.

Il protagonismo sociale è la migliore replica al personalismo di un Presidente del Consiglio che è al contempo Segretario nazionale di un partito sempre più svuotato e promotore della triste tradizione consolidatasi all’ex stazione Leopolda.

Quella che verrà raccontata nel corso della kermesse renziana è un’Italia che non esiste: parlano di ripresa economica, di aiuti a chi è in difficoltà e di un fututo glorioso. Venti di malcontento e malessere stanno invece attraversando tutta l’Europa, non solo la nostra penisola. Una sinistra alternativa alle politiche dei governi europei è vitale ed i comunisti non possono rinunciare al proprio ruolo, nonostante gli errori del passato.

Con il provocatorio striscione Odia le banche, ama la vita, assieme alle nostre bandiere, saremo quindi in piazza per rivendicare l’altro mondo possibile che negli ultimi dieci anni si è allontanato sempre di più, con le promesse dei G8 spazzate via dalla devastante crisi economica.

Ci chiedono di lasciarli governare e scappano davanti a chi chiede conto di ciò che fanno: per questo non possiamo lasciare Firenze alle vuote passerelle.

3giorni renzi

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