Rifondazione Comunista Firenze, dopo il voto di settembre

Segreteria provinciale, 23 settembre 2020

Il voto del 20 e 21 settembre segna un ulteriore indebolimento della sinistra nel Paese, così come conferma una situazione di estrema difficoltà per le comuniste e i comunisti, in tutta Italia, come sul nostro territorio.

L’esito del referendum costituzionale e il risultato di Toscana a Sinistra definiscono un passaggio negativo.

Questo non toglie niente alla militanza e all’impegno delle compagne e dei compagni che hanno garantito una presenza importante, senza la quale non sarebbe neanche potuta esistere la possibilità di tenere aperta un’opzione coerente con la storia stessa del nostro partito.

Ringraziamo il candidato presidente Tommaso Fattori e i soggetti politici con cui abbiamo condiviso i percorsi del no al referendum e di Toscana a Sinistra per le regionali.

Registriamo inoltre una conferma importante delle persone che avevano raccolto la richiesta di candidature riconosciute sul territorio. I risultati di Valentina Adduci, Enrico Carpini, Caterina Corti e Samuela Marconcini (che non è iscritta, ma verso cui avevamo dato indicazione di preferenza) ci impongono una parte non piccola di responsabilità per il futuro. A loro specifici ringraziamenti, che nulla tolgono agli spazi condivisi, ma che dobbiamo perché legati a un rapporto diretto con il nostro Partito.

Il Comitato Politico Federale di Rifondazione si riunirà giovedì 1° ottobre e sarà quello lo spazio per analisi e riflessioni. 

Oggi possiamo solo confermare che la Federazione di Firenze rimane impegnata nella costruzione di una sinistra unita e collocata sul fronte di uno spazio chiaro.

Abbiamo fatto delle scelte e altre saremo chiamati a prenderle. Non ci possiamo però fermare, perché nella società continua a essere urgente la necessità di organizzare le  lotte e rafforzare quelle esistenti.

Rifondazione Comunista ha come caratteristica, spesso attaccata e contestata, quella di mettersi a disposizione di percorsi più ampi, al fine di fornire alle nostre classi sociali di riferimento strumenti utili, anche nelle istituzioni.

I risultati positivi delle recenti elezioni comunali, sul territorio provinciale, acquistano ancora più importanza alla luce del voto regionale.

Il nostro Partito dovrà rafforzarsi e rendere ancora più chiara la sua esistenza nei territori, nei luoghi di lavoro e di studio, all’interno dei conflitti. Un impegno che non ha niente in contraddizione con i percorsi in cui siamo inseriti, da sempre in modo leale.

Dal 1° ottobre avvieremo una discussione coraggiosa e aperta al futuro. Lo dobbiamo a noi stessi e a quelle persone che ancora guardano a noi come punto di riferimento.