“Aboliremo entro fine anno la legge 28, quella che ha portato alla riforma della sanità, per fare un intervento legislativo ben più ampio” (Stefania Saccardi)
I tagli alla sanità voluti dal governo nazionale hanno creato seri problemi anche a quelle anime del Partito Democratico che pensavano negli enti locali di poter nascondere le contraddizioni di un centrosinistra ormai equivalente in molti aspetti alle destre, in termini di tagli al sociale e di politiche pubbliche. Sapevamo che il referendum regionale per l’abolizione della legge 28 aveva creato preoccupazione e malessere all’interno della giunta di Enrico Rossi. La risposta positiva e ad ampia partecipazione che abbiamo ritrovato in queste settimane si è unita all’attenzione mediatica sul tema del servizio sanitario nazionale. Le dichiarazioni di Saccardi tradiscono la volontà di rifuggire dal confronto nel merito delle questioni e nascondono un’incapacità politica di affrontare la campagna mossa a difesa del diritto alla cura e alla prevenzione. Rimaniamo al fianco del vasto fronte che ha promosso la campagna referendaria di abolizione della legge 28, certi che la consapevolezza di una strategia di fuga da parte della Saccardi fosse già stata presa in considerazione.
Rifondazione Comunista Firenze,
la Segreteria provinciale