L’AUSL Toscana Centro licenzia un delegato sindacale: una scelta intimidatoria che non può essere accettata
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze
Abbiamo letto con preoccupazione la denuncia della CISL in merito al licenziamento di un suo delegato sindacale, da parte dell’AUSL Toscana Centro. Colpevole di presunte dichiarazioni al TG2 sulla gestione dell’emergenza Covid-19 all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli, che sono state rilasciate in modo anonimo e che lui nega di aver fatto.
Non è importante nemmeno entrare nel merito di questo atteggiamento. Perché non si può accettare che il personale applaudito in piena pandemia, definito eroico, si veda colpito dalle peggiori logiche padronali, quelle per cui occorre instaurare un regime di terrore rispetto a ogni pensiero critico sulle condizioni che vivono le classi lavoratrici quotidianamente.
Il comportamento antisindacale dell’AUSL deve essere contrastato a ogni livello, il lavoratore reintegrato e l’azienda non può che scusarsi per il suo comportamento.
La pandemia ci ha dimostrato la necessità di una società costruita sui bisogni delle persone e i diritti di chi è chiamato a farvi fronte con il proprio lavoro. Il profitto di pochi non salva le persone, le logiche aziendali sono dannose in ogni ambito, figurarsi in quello dei servizi pubblici essenziali.
Si attesta lo scandalo delle politiche di fidelizzazione alle aziende del personale dipendente. Se qualcosa non va, si chiede di tacere. In nome di una presunta fedeltà al cosiddetto datore di lavoro, che in questo caso non importa se è pubblico o privato, ma pare doversi tutelare dalle stesse leggi che dovrebbe rispettare. Si tratta di una logica perversa e da respingere.
Ci muoveremo quindi a ogni livello politico e istituzionale per sostenere questa lotta, che si unisce alle numerose altre ingiustizie che si stanno consumando anche sul nostro territorio, in particolare nel mondo del lavoro.
