La distruzione del nostro pianeta e i cambiamenti climatici sono una delle manifestazioni più evidenti dell’insostenibilità del capitalismo.
La miopia di chi continua ad accanirsi con politiche di consumo sfrenato delle materie prime, di consumo del territorio e di produzione sconsiderata rischia di condurre alla rovina gran parte del mondo e dei popoli che lo abitano nel corso di pochi decenni.
Come Partito della Rifondazione Comunista appoggiamo in pieno l’iniziativa dello sciopero per il clima, convinti che sia giunto davvero il tempo di fare emergere, in tutta la sua crudeltà e ingiustizia, la faccia dello sfruttamento capitalistico che si accompagna a quella della questione ambientale. Riteniamo infatti che solo guardando le cose nel loro insieme, considerando quindi l’economia e i rapporti di forza che manovrano le società nel loro insieme, si possano comprendere a fondo le dinamiche che ci hanno portati al momento in cui ci troviamo oggi.
Un mondo nel quale il cambiamento climatico non solo incombe come una spada di Damocle sulla testa dell’Occidente industrializzato minacciando la vita degli oceani e deteriorando la qualità dell’aria. Un mondo nel quale migliaia di persone muoiono per la mancanza di acqua, in cui l’inquinamento aumenta l’incidenza di malattie, spezza vite e spinge persone dalle zone più povere del pianete a spostarsi in migrazioni di massa.
La rivendicazione di un mondo più pulito e sano passa dalla critica radicale per il sistema che permea e guida le nostre società: solo chiedendo più diritti per tutti potremmo raggiungere il nostro obiettivo di salvare questo nostro, unico, pianeta.
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