Che città è Firenze?
Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 02 maggio 2018
Insistiamo a cercare di non farci scorrere addosso i numeri assoluti indicati dai vari studi, riportati dal sistema di informazione in modo sconnesso, isolato e privo di considerazioni sociali complessive.
L’Ufficio comunale di statistica ci dice che, per il 2017, i fiorentini nati in città sono scesi a quota 2.006, a fronte di 3.490 decessi. A questo si aggiunge una fuga (non solo dal centro storico) nei comuni limitrofi della provincia, con una crescita di alcune realtà (Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio) di oltre il 100% negli ultimi quarant’anni (Firenze registra un saldo al -12%). Il quartiere 5 è segnalato come quello più problematico.
Inoltre negli ultimi dieci anni i residenti stranieri in città sono saliti in modo significativo, arrivando al numero di 61.023 (16,2% del totale).
In un’economia dove conviene affittare le case ai turisti, in cui non si ragiona di tessuto produttivo, dove tutto è commercio, consumo esponenziale di ogni risorsa, sfruttamento di chi non ha mezzi per tutelarsi, ci si lamenta poi dell’assenza di tenuta democratica (in termini di partecipazione e valori costituzionali).
La politica, lo denunciamo da tempo, ha rinunciato nella maggior parte dei casi a costruire una società migliore, più giusta, capace di immaginarsi, nel presente e nel futuro. Il problema non è di campanilismo: è ridicola la modalità di chi si spaventa rispetto al luogo di nascita (chi è di Careggi rispetto a chi è nato in un altro continente).
Che cosa è Firenze? La città è di chi la vive, la abita, contribuisce a farla continuare a esistere. Ogni diversità culturale può essere una ricchezza, laddove si scelga di lavorare per un tessuto il cui senso non sia esclusivo monopolio del mercato.
I comuni italiani non stanno perdendo niente a causa della minore natalità autoctona: spostare l’attenzione su questo è la comoda scusa di una classe economica, ristretta e privilegiata, che vuole continuare a sfruttare in tutto il mondo, mettendo a valore la sua ricchezza con la finanza e creando una rete di guerra tra poveri, indebitati per fare a gara a chi consuma di più, a chi affitta più stanze in un centro storico vetrina, da fotografare per la gioia dei social…
Immagine ripresa liberamente da pms.wikipedia.org