Roberto Travagli, responsabile lavoro Segreteria provinciale PRC Firenze
Siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori, tanto più che come in questo caso parliamo di persone colpite da anni dal mancato rinnovo dei contratti, subendo riforme puntualmente peggiorative.
La situazione nel mondo della scuola nel nostro paese è la fotografia di un paese abbandonato a se stesso, dove la politica ha da tempo abbandonato quella che dovrebbe essere la sua vocazione primaria, e cioè adoperarsi per il benessere dei propri cittadini, sostituendola con la difesa delle lobby e dei vari potentati.
Una scuola con problemi di precariato, di mancato turn-over oltre che da una decennale mancanza di finanziamenti, ovviamente per quanto riguarda la parte pubblica. Non và meglio negli altri comparti, quali l’Università e la Ricerca.
Restano i gravi problemi di carichi di lavoro fuori controllo, dei tanti precari rimasti fuori, del personale ata quasi cancellato dall’agenda governativa.
La legge 107 e la buona scuola di Renzi hanno riportato l’istruzione indietro di 50 anni per effetto delle leggi messe in atto, che svuotano il contratto Nazionale e il contratto integrativo di scuola, uniche fonti trasparenti e democratiche di tutela di tutti gli operatori scolastici,
Occorre senza dubbio procedere con la cancellazione della cosiddetta riforma Brunetta e contro ogni tentativo di applicarla attraverso le deleghe Madia.
In particolare non sono più rimandabili: il rinnovo del contratto fermo dal 2009, la revisione delle norme che regolano le sostituzioni e il pagamento del salario accessorio durante i periodi di malattia e, a livello locale, la stabilizzazione dei precari.
È doveroso ottenere uno stanziamento di risorse per rinnovare il contratto e non l’insulto dei 7 euro di aumento stanziati nella legge di stabilità.
Arrivare allo sblocco della contrattazione integrativa e alla piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro dovrebbe essere una priorità. Inoltre è necessario reintrodurre il diritto alle progressioni di carriera legate all’anzianità di servizio, cancellando il sistema di valutazione e quello delle quote.
Senza con questo dimenticare la giusta e doverosa protesta degli studenti ai quali è doveroso offrire un futuro che non faccia rima con precarietà e austerità
La Buona Scuola cela un perverso disegno neoliberista di appiattimento della formazione alle esigenze del profitto di pochi, dei soliti noti. Nel progetto di Renzi e Giannini non si è mai parlato dei veri bisogni delle nostre scuole, del diritto allo studio, dell’edilizia, di didattica alternativa, di democrazia e tanto altro.
Nei prossimi giorni il mondo dell’istruzione è chiamato a raccolta, si parte dallo sciopero del 12 Maggio indetto dai sindacati di base e USB contro, ma non solo, le prove invalsi.
Per proseguire poi con lo sciopero generale del comparto, indetto da CGIL, CISL e UIL per il giorno 20 Maggio.
Come Partito della Rifondazione Comunista pensiamo che la nostra posizione sia quella a difesa e a tutela dei lavoratori, a prescindere da quale sia l’organizzazione sindacale da cui si sentono più rappresentati.
Con questo spirito di servizio ci riteniamo in dovere di dare comunicazione delle iniziative in essere nei prossimi giorni. Ritenendo comunque una strategia vincente (ma ancora poco perseguita) quella della riunificazione delle lotte e il rafforzamento delle azioni contro questi governi: “solo uniti si vince”.