Lo sciopero generale del 18 marzo 2016 rappresenta qualcosa di più che la manifestazione di un malessere. È la creazione di un fronte unitario di lotta, che procede verso l’integrazione delle piattaforme di una parte consistente del sindacalismo di base. Un partito comunista vive se è presente nelle vertenze, nelle lotte e fra i lavoratori. Un partito comunista esiste se è riconosciuto dal mondo del lavoro come un’opportunità di dialogo unificante e come incontro nel segno del cambiamento reale.
Coerentemente la federazione fiorentina del Partito della Rifondazione Comunista sarà al fianco dei lavoratori scioperanti il 18 marzo, convocati in una delle manifestazioni nazionali da: CUB, S.I. COBAS, USI/AIT, SLAI COBAS e SGB.
La piattaforma dello sciopero mira a combattere la militarizzazione della crisi denunciando l’insostenibilità delle guerre e delle avventure imperialiste che in queste ultime settimane si avvicinano sempre più a marce forzate e di cui possiamo già vedere i primi effetti.
Le nuove migrazioni richiedono la solidarietà dei lavoratori ma alla richiesta del pane, i governi europei rispondono con il filo spinato e con l’irrigidimento del fronte interno reprimendo le richieste legittime dei popoli sia sul fronte dei diritti civili che su quello dei diritti sociali.
L’attacco al welfare è evidente come pure la repressione di ogni forma di dissenso, allo stesso tempo i governi nazionali perdono ogni capacità di incidere realmente sulla vita dei cittadini mancando ogni politica industriale, sociale, culturale. Q
uesto è tremendamente vero nei Paesi europei sotto osservazione, come quelli oggetto di “cure” da parte di BCE e Trojka.
Come comunisti non possiamo essere inerti, e invitiamo tutti i compagni iscritti e simpatizzanti a partecipare alla manifestazione fiorentina.