Grave incidente sul lavoro nell’Empolese

Francamente ci dispiace e non vorremmo ritornare a denunciare l’ennesimo infortunio sul lavoro, tanto più grave dal momento che è occorso in un polo industriale considerato di eccellenza, quello Empolese.
Apprendiamo, anche se in ritardo, dell’infortunio sul lavoro accaduto alla LaRevet nella zona industriale del Terrafino (Empoli) in data 27 febbraio: secondo quanto appreso il lavoratore è rimasto incastrato con l’arto sinistro in un macchinario di raccolta e recupero del vetro. Trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi i sanitari non hanno potuto fare altro che procedere ad una doppia amputazione della mano e sottoporre il paziente a cicli di terapia iperbarica per evitare che la setticemia prodotta dal contatto con materiale igienicamente contaminato non si espandesse ad altre parti del corpo.

sicurezzaAlla LaRevet non sono nuovi incidenti del genere: solo dal 2005 se ne contano altri due di altissima gravità. Nell’aprile del 2005 un lavoratore ha perso la vita rimanendo schiacciato tra la motrice ed il rimorchio di un camion, mentre il 28 dicembre del 2015 un altro lavoratore si è ferito cadendo dall’altezza di circa due metri nello stabilimento de LaRevet di Pontedera.

L’accaduto è quanto mai disastroso dato che la suddetta azienda a capitale misto è partecipata, oltre che dal privato, anche da illustri soci quali Quadrifoglio Spa, Publiambiente Spa, Sienambiente Spa ed altri, che con un gioco di scatole cinesi sono a loro volta partecipate da Comuni della nostra regione, partecipazioni che vanno da comune di Borgo San Lorenzo a quello di Siena e non Ultimi Empoli, Firenze, Pisa etc.

Vorremmo che le aziende tanto impegnate a parole nel rispetto dei codici etici adottati si impegnassero anche e soprattutto a difesa e a salvaguardia dei lavoratori: è chiaro che contratti con rinnovi trimestrali, e/o largo uso di lavoratori extracomunitari rendono i lavoratori ricattabili anche sul piano della sicurezza oltre che su quello salariale.

L’etica, quella vera, vorrebbe che non si debba perdere un arto a 42 anni. Per questo riteniamo che i controlli debbano essere più accurati anche e soprattutto da parte delle istituzioni preposte, chiediamo che i rappresentanti della sicurezza possano, a difesa dei lavoratori, mettere davvero in campo tutte quelle misure atte a far sì che nel terzo millennio non accadano più di queste sciagure.
Nostro compito è quello di essere sempre dalla parte dei lavoratori e di denunciare con ancor più vigore le precarie condizioni di lavoro cui le cosiddette riforme del lavoro costringono.

Roberto Travagli, responsabile Lavoro Segreteria PRC Firenze

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